Racconto tratto dall'Elogio per i caduti delle Termopili scritto dal greco Simonide di Ceo (VI-V secolo a.C.). Nella foto il re Leonida del film "300" di Zack Snyder (2007), interpretato dall'attore Gerard Butler.
Una
guerra si è da poco conclusa: Atene è salva! La Grecia è salva! Abbiamo vinto,
è stato respinto il barbaro invasore persiano perché noi Greci non ci pieghiamo
di fronte a nessuno. Cammino lungo il porto del Pireo: piacevole è la brezza
della libertà. Davanti a me alcuni bambini rincorrono spensierati un cagnolino:
ah, se sapessero! Ah, se sapessero quanti fratelli hanno versato il proprio
sangue per loro! Se sapessero cosa hanno dovuto patire i simulacri dei nostri
dei lassù sull’acropoli. Giocano spensierati ma un giorno sapranno… a me il
compito di raccontare, alla mia poesia il compito di celebrare, ai miei versi
il compito di perpetuare in eterno il ricordo. I miei versi sono anche per voi,
bambini! Un giorno, spero, il vostro maestro li leggerà e saprete chi dover
ringraziare per la vostra libertà.
Comune
è stato l’impegno della Grecia contro il barbaro invasore: le poleis sono state un solo scudo su cui
si è infranta la lancia del persiano, un solo grande pugno che ha rimandato
indietro Serse e i suoi schiavi, una sola grande voce che fa ancora
riecheggiare la parola “libertà” tra gli olii e i profumi di quel popolo molle
e balbettante! Barbari! No, Atene non dimentica! Atene non dimentica lo sforzo
di Sparta e del Peloponneso! Se questi bambini sono ancora qui a giocare, se
queste navi sono ancora libere di salpare, se gli ateniesi sono liberi di poter
costruire un’acropoli più bella e più maestosa di quella di prima, è grazie
soprattutto a Sparta. E quando dico Sparta, dico Leonida, il re Leonida!
Leonida, l’eroe delle Termopili!
Gli
ateniesi saranno anche abili marinai, le loro triremi saranno anche agili e
tremende, ma questa guerra si è decisa prima che sul mare, sulla terra: al
passo delle Termopili. Qui appena trecento spartani si sono messi a capo della
coalizione greca e il loro impareggiabile coraggio è da esempio per tutti noi.
Il loro eroismo è stato quanto mai tempestivo. Senza il loro sacrificio, in
questo momento, le tenebre dell’Ade mi avvolgerebbero e, se anche fossi ancora
vivo, vedrei solo volti scuri e ascolterei una incomprensibile lingua. Sono
sicuro che il Gran Re stia ancora tremando al pensiero di quella strenua
resistenza: mai i suoi Immortali potranno emulare i valorosi trecento,
figuriamoci la sua accozzaglia di schiavi!
Una
bella morte hai conquistato Leonida, una bella fine hai garantito ai tuoi
spartani. Per un guerriero non c’è aspirazione più grande: un grande
insegnamento date a quanti gettano lo scudo e fuggono dal campo di battaglia
come topi dal gatto. Per un guerriero non c’è aspirazione più grande che morire
dimostrando il proprio coraggio e il proprio ardore fino alla fine di fronte al
nemico ma, da poeta qual sono, credo che ancora più glorioso sia far
riecheggiare le proprie gesta nei secoli a venire.
Poiché
questa città e la Grecia intera sono ancora in piedi grazie al vostro
sacrificio, poiché questi bambini ancora vivono grazie a voi, non posso fare
altro che cantare la vostra impresa affinché un giorno tutti sappiano che
trecento spartani, sotto la guida del valoroso Leonida, hanno dato la vita per
la libertà della Grecia!
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